Dopo aver letto Atti osceni in luogo privato mi ero ripromessa di leggere tutti i libri di Marco Missiroli, son passati i mesi e (iniziando un po' a conoscermi avrete intuito che ho tanti buoni propositi ma che difficilmente tendo a concretizzarli) l'unico suo romanzo che ho aperto (perché mi è stato regalato) è stato Il senso dell'elefante.
È un romanzo sull'amore per i figli che porta il lettore a porsi la domanda E tu per tuo figlio che cosa saresti disposto a fare? Attraverso la penna di Missiroli conosciamo Pietro, un ex prete giovane, che dalla sua Rimini si trasferisci a Milano per diventare portinaio del condominio in cui vive Luca, il figlio che non sapeva di avere. Attorno al portinaio vertono Paola che rimasta sola deve accudire il figlio Fernando, l'avvocato Poppi rimasto solo dopo la morte del compagno Daniele, altri padri e altre madri, ma sopratutto Luca e la sua famiglia composta dalla moglie Viola e dalla figlia Sara.
La scrittura di Marco Missiroli sa coinvolgere il lettore portandolo, pagina dopo pagina, a voler sapere che cosa successe tra il prete giovane e la strega, che cosa accadrà nella vita di Luca, quale segreto nasconde Viola e che cosa farà Pietro per aiutare il figlio e i vari condomini perché quello era il senso dell'elefante e di ognuno di loro, padri, la devozione verso tutti i figli.
Un libro sull'amore non solo tra i padri e i rispettivi figli, ma che pone una velata questione sull'amore di Dio verso tutti i suoi figli, perché in fondo non si può dimenticare che il protagonista era un prete.
Vita e morte si alternano in un romanzo delicato ad eccezione del finale a mio avviso fin troppo estremo (che ovviamente non vi svelerò).
Un libro che, al contrario di quanto ha fatto Atti osceni in luogo privato, dubito che rimarrà nel mio cuore e nella mia mente con il passare degli anni.
Consigliato a … Chi non ha paura di dare amore
Sconsigliato a … Nessuno
È un romanzo sull'amore per i figli che porta il lettore a porsi la domanda E tu per tuo figlio che cosa saresti disposto a fare? Attraverso la penna di Missiroli conosciamo Pietro, un ex prete giovane, che dalla sua Rimini si trasferisci a Milano per diventare portinaio del condominio in cui vive Luca, il figlio che non sapeva di avere. Attorno al portinaio vertono Paola che rimasta sola deve accudire il figlio Fernando, l'avvocato Poppi rimasto solo dopo la morte del compagno Daniele, altri padri e altre madri, ma sopratutto Luca e la sua famiglia composta dalla moglie Viola e dalla figlia Sara.
La scrittura di Marco Missiroli sa coinvolgere il lettore portandolo, pagina dopo pagina, a voler sapere che cosa successe tra il prete giovane e la strega, che cosa accadrà nella vita di Luca, quale segreto nasconde Viola e che cosa farà Pietro per aiutare il figlio e i vari condomini perché quello era il senso dell'elefante e di ognuno di loro, padri, la devozione verso tutti i figli.
Un libro sull'amore non solo tra i padri e i rispettivi figli, ma che pone una velata questione sull'amore di Dio verso tutti i suoi figli, perché in fondo non si può dimenticare che il protagonista era un prete.
Vita e morte si alternano in un romanzo delicato ad eccezione del finale a mio avviso fin troppo estremo (che ovviamente non vi svelerò).
Un libro che, al contrario di quanto ha fatto Atti osceni in luogo privato, dubito che rimarrà nel mio cuore e nella mia mente con il passare degli anni.
Consigliato a … Chi non ha paura di dare amore
Sconsigliato a … Nessuno