“Sostiene poi Sogliani che il vero punto debole nel rapporto tra lo spirito e la materia, come dire tra il cielo e la terra, il finito e l'infinito, insomma il mondo e Dio, è l'invenzione della felicità, che come dice un altro nostro amico simpaticissimo è opera di un ipotetico Dio per tutta questa folla di uomini che a un certo punto non sapevano più cosa fare e allora questo ipotetico Dio, pensa e ripensa, ha inventato la felicità che però, come spiega la psicologia della Gestalt, è solo una proiezione, un simulacro, un'idea spirituale di bellezza che sembra a portata di mano ma non fa mai un passo per venire incontro, come la carota in cima al bastone che non va ai incontro all'asino.”
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