Anche questo mese è tornato l'appuntamento con #leggiAMOlo! il libro scelto è una novità editoriale dell'ultimo periodo (è uscito il 29 settembre), un romanzo di cui si è sentito parlare tanto, di un autore tra i più noti in Italia: sto parlando di Niccolò Ammaniti e del suo ultimo lavoro Anna.
Questa lettura l'ho proposta io in seguito all'ascolto di un'intervista radiofonica al Volo del mattino all'autore di Anna. Fin da subito la trama mi ha incuriosita. Della bibliografia di Ammaniti nel corso degli anni ho letto solo Io non ho paura, una lettura del tempo del liceo suggerita dalla professoressa, di cui ho un lontano ricordo legato a un giudizio positivo. Mi sembrava il caso di leggere qualcos'altro di Ammaniti, visto che è uno degli autori italiani più chiaccherati, e leggere il suo ultimo romanzo mi è sembrato cosa buona e giusta.
Per chi non sapesse ancora nulla della trama, ecco una breve sinossi: ci troviamo nel 2020, in una Sicilia abbandonata, che come il resto del mondo è stata colpita da un virus mortale che attacca la popolazione adulta. È un mondo senza speranza, fatto di bambini che in un modo o nell'altro tentano di sopravvivere, in gruppo o ,come Anna, con il fratellino cercando di mantenere la promessa fatta alla madre di prendersene cura.
Il genere è quello distopico, apocalittico, genere che va molto e che a me appassiona soprattutto quando è ben mixato, come nelle serie tv The Leftovers (ispirato al romanzo Svaniti nel nulla di Tom Perrotta, edito da e/o) e The Walking Dead, e come nei film The Road (tratto dal romanzo La strada di Cormac MacCarthy, edito da Einaudi) e I figli degli uomini (tratto dal romando omonimo di P.D. James, edito da Mondadori) . In questo Ammaniti ha subito fatto centro, scegliendo un genere che suscita interesse e ideando una trama accattivante.
Ho apprezzato molto la capacità di Ammaniti nel delineare personaggi definiti, Anna, Astor e Pietro sono riconoscibili fin da subito, sono personaggi che ho imparato a conoscere pagina dopo pagina e a cui mi sono affezionata. Mi sbilancio un attimo, visto che ci troviamo ormai a dicembre (mese adatto per tirare le somme a cui dedicherò un post), e azzardo a dire che Anna è forse il mio personaggio preferito di questo 2015. Questa ragazzina è da prendere a esempio per la sua forza e per la sua tenacia, che a soli 13-14 anni, ha un paio di palle che io non mi sognerei mai di avere. In alcun modo posso reggere il confronto con lei, io sono una frignona che si lascia andare al primo ostacolo, Anna no.
Anna ha sofferto e superato dolori di ogni tipo, ha conosciuto la vera solitudine eppure ha sempre deciso di lottare, di non lasciarsi andare perché avvertiva che la vita è più forte di tutto. La vita non ci appartiene, ci attraversa. Anna ha capito che il compito di ogni essere vivente è vivere perché bisogna andare avanti, senza guardare indietro, e anche disperati, menomati, ciechi continuiamo a nutrirci, a dormire, a nuotare contrastando il gorgo che ti tira giù.
Amminiti oltre a maneggiare bene il genere e a creare personaggi palpabili, ha saputo immergersi al meglio in una realtà infantile non facile da riportare, senza mai perdere credibilità. I pensieri, le azioni, gli atteggiamenti, le credenze di questi bambini sopravvissuti potevano esser realmente quelli di un bambino nella sua innocenza e nella sua fantasia.
Consigliato a … Chi non si vuole perdere d'animo
Sconsigliato a … Chi non sopporta i bambini
Note
Titolo originale: Anna
Anno: 2015
Edizione: Einaudi
Valeria e Giovanna cosa avranno scritto su Anna? Se come me siete curiosi anche voi, vi consiglio di andare sui loro blog Robe da mamma e Un Kg di Costanza a leggere i loro post!
Rinnovo l'invito a partecipare al prossimo #leggiAMOlo, il libro scelto è Chi manda le onde di Fabio Genovesi. Leggetelo e pubblicate un commento sul vostro blog, account Fb, Instagram o Twitter con l'hashtag #leggiAMOlo. Più siamo e più bello è!
Questa lettura l'ho proposta io in seguito all'ascolto di un'intervista radiofonica al Volo del mattino all'autore di Anna. Fin da subito la trama mi ha incuriosita. Della bibliografia di Ammaniti nel corso degli anni ho letto solo Io non ho paura, una lettura del tempo del liceo suggerita dalla professoressa, di cui ho un lontano ricordo legato a un giudizio positivo. Mi sembrava il caso di leggere qualcos'altro di Ammaniti, visto che è uno degli autori italiani più chiaccherati, e leggere il suo ultimo romanzo mi è sembrato cosa buona e giusta.
Per chi non sapesse ancora nulla della trama, ecco una breve sinossi: ci troviamo nel 2020, in una Sicilia abbandonata, che come il resto del mondo è stata colpita da un virus mortale che attacca la popolazione adulta. È un mondo senza speranza, fatto di bambini che in un modo o nell'altro tentano di sopravvivere, in gruppo o ,come Anna, con il fratellino cercando di mantenere la promessa fatta alla madre di prendersene cura.
Il genere è quello distopico, apocalittico, genere che va molto e che a me appassiona soprattutto quando è ben mixato, come nelle serie tv The Leftovers (ispirato al romanzo Svaniti nel nulla di Tom Perrotta, edito da e/o) e The Walking Dead, e come nei film The Road (tratto dal romanzo La strada di Cormac MacCarthy, edito da Einaudi) e I figli degli uomini (tratto dal romando omonimo di P.D. James, edito da Mondadori) . In questo Ammaniti ha subito fatto centro, scegliendo un genere che suscita interesse e ideando una trama accattivante.
Ho apprezzato molto la capacità di Ammaniti nel delineare personaggi definiti, Anna, Astor e Pietro sono riconoscibili fin da subito, sono personaggi che ho imparato a conoscere pagina dopo pagina e a cui mi sono affezionata. Mi sbilancio un attimo, visto che ci troviamo ormai a dicembre (mese adatto per tirare le somme a cui dedicherò un post), e azzardo a dire che Anna è forse il mio personaggio preferito di questo 2015. Questa ragazzina è da prendere a esempio per la sua forza e per la sua tenacia, che a soli 13-14 anni, ha un paio di palle che io non mi sognerei mai di avere. In alcun modo posso reggere il confronto con lei, io sono una frignona che si lascia andare al primo ostacolo, Anna no.
Anna ha sofferto e superato dolori di ogni tipo, ha conosciuto la vera solitudine eppure ha sempre deciso di lottare, di non lasciarsi andare perché avvertiva che la vita è più forte di tutto. La vita non ci appartiene, ci attraversa. Anna ha capito che il compito di ogni essere vivente è vivere perché bisogna andare avanti, senza guardare indietro, e anche disperati, menomati, ciechi continuiamo a nutrirci, a dormire, a nuotare contrastando il gorgo che ti tira giù.
Amminiti oltre a maneggiare bene il genere e a creare personaggi palpabili, ha saputo immergersi al meglio in una realtà infantile non facile da riportare, senza mai perdere credibilità. I pensieri, le azioni, gli atteggiamenti, le credenze di questi bambini sopravvissuti potevano esser realmente quelli di un bambino nella sua innocenza e nella sua fantasia.
Consigliato a … Chi non si vuole perdere d'animo
Sconsigliato a … Chi non sopporta i bambini
Note
Titolo originale: Anna
Anno: 2015
Edizione: Einaudi
Valeria e Giovanna cosa avranno scritto su Anna? Se come me siete curiosi anche voi, vi consiglio di andare sui loro blog Robe da mamma e Un Kg di Costanza a leggere i loro post!
Rinnovo l'invito a partecipare al prossimo #leggiAMOlo, il libro scelto è Chi manda le onde di Fabio Genovesi. Leggetelo e pubblicate un commento sul vostro blog, account Fb, Instagram o Twitter con l'hashtag #leggiAMOlo. Più siamo e più bello è!