Questo romanzo è la storia di Amina Eapen e della sua famiglia che ci viene raccontata attraverso alcuni episodi chiave delle loro vite avvenute in anni precisi.
Nel presente, 1998, in cui il lettore per la prima volta incontra la protagonista, una trentenne fotografa nata in America da due immigrati indiani. Un giorno, al telefono, la madre Kamala chiede ad Amina di tornare a casa perché il padre Thomas pare non stare bene.
Nel passato remoto, 1979, quando Amina bambina fa visita alla famiglia paterna nella città di Salem in India, dove ritrova la nonna e lo zio con i quali il padre ha un rapporto difficile.
Nel passato prossimo, 1982, anni dell'adolescenza, in cui Amina è alle prese per la prima volta con la fotografia, con il fratello maggiore Akhil, e con il rapporto conflittuale tra i genitori.
Un romanzo che, nonostante la partenza un po' difficoltosa, si è fatto leggere coinvolgendomi nella vita di una famiglia come tante, una famiglia che potrebbe essere la mia o quella di una qualsiasi persona. Personalità diverse, particolari, a volte difficili,ma alle quali non ho potuto non voler bene, gioendo e soffrendo con loro.
Durante queste 540 pagine ho conosciuto la fragilità e la sensibilità di Amina nascosta dietro una corazza di menefreghismo, la forza di Kamala una donna strappata dalla sua terra per seguire il marito in un Paese nel quale lei fa fatica a integrarsi, e la fragilità di Thomas un uomo che da molto tempo è roso da irraccontabili rimorsi.
Una storia concreta, con una dimensione onirica palpabile dalle note indiane dei colori dei visti, delle parole, dei cibi descritti, e dalle vicissitudini legate al sonno e alla mente.
Consigliato a …
A chi è interessato a leggere delle dinamiche di una famiglia come poche o come tante. A chi vuole dare una piccola sbirciata all'India.
Sconsigliato a …
Chi non si vuole impegnare con un libro di 540 pagine.
Note
Titolo originale: The Sleepwalker's Guide to Dancing
Anno: 2014
Questo libro ha una storia che va al di là del romanzo, una storia legata a come io ho iniziato a leggerlo: un regalo da parte di una persona che non conosco che ,su un gruppo di facebook sui libri, si è proposta di inviarlo a chiunque fosse stato interessato. Il motivo? Regalare a qualcun altro il piacere di una lettura che l'aveva colpita particolarmente. Immediatamente fui colpita dalla copertina e dal titolo: c'era qualcosa di mistico e ipnotico. Così ho risposto e nel giro di una settimana mi è stato recapitato a casa.
Durante la lettura mi è capitato una coincidenza strana: una mattina in metropolitana nell'alzare lo sguardo ho visto la signora difronte a me leggere lo stesso libro. Si è trattato probabilmente di un caso, ma io preferisco credere, invece, che sia stato un segno del destino per dirmi che ero nel posto giusto, al momento giusto, con il romanzo giusto.
Nel presente, 1998, in cui il lettore per la prima volta incontra la protagonista, una trentenne fotografa nata in America da due immigrati indiani. Un giorno, al telefono, la madre Kamala chiede ad Amina di tornare a casa perché il padre Thomas pare non stare bene.
Nel passato remoto, 1979, quando Amina bambina fa visita alla famiglia paterna nella città di Salem in India, dove ritrova la nonna e lo zio con i quali il padre ha un rapporto difficile.
Nel passato prossimo, 1982, anni dell'adolescenza, in cui Amina è alle prese per la prima volta con la fotografia, con il fratello maggiore Akhil, e con il rapporto conflittuale tra i genitori.
Un romanzo che, nonostante la partenza un po' difficoltosa, si è fatto leggere coinvolgendomi nella vita di una famiglia come tante, una famiglia che potrebbe essere la mia o quella di una qualsiasi persona. Personalità diverse, particolari, a volte difficili,ma alle quali non ho potuto non voler bene, gioendo e soffrendo con loro.
Durante queste 540 pagine ho conosciuto la fragilità e la sensibilità di Amina nascosta dietro una corazza di menefreghismo, la forza di Kamala una donna strappata dalla sua terra per seguire il marito in un Paese nel quale lei fa fatica a integrarsi, e la fragilità di Thomas un uomo che da molto tempo è roso da irraccontabili rimorsi.
Una storia concreta, con una dimensione onirica palpabile dalle note indiane dei colori dei visti, delle parole, dei cibi descritti, e dalle vicissitudini legate al sonno e alla mente.
Consigliato a …
A chi è interessato a leggere delle dinamiche di una famiglia come poche o come tante. A chi vuole dare una piccola sbirciata all'India.
Sconsigliato a …
Chi non si vuole impegnare con un libro di 540 pagine.
Note
Titolo originale: The Sleepwalker's Guide to Dancing
Anno: 2014
Questo libro ha una storia che va al di là del romanzo, una storia legata a come io ho iniziato a leggerlo: un regalo da parte di una persona che non conosco che ,su un gruppo di facebook sui libri, si è proposta di inviarlo a chiunque fosse stato interessato. Il motivo? Regalare a qualcun altro il piacere di una lettura che l'aveva colpita particolarmente. Immediatamente fui colpita dalla copertina e dal titolo: c'era qualcosa di mistico e ipnotico. Così ho risposto e nel giro di una settimana mi è stato recapitato a casa.
Durante la lettura mi è capitato una coincidenza strana: una mattina in metropolitana nell'alzare lo sguardo ho visto la signora difronte a me leggere lo stesso libro. Si è trattato probabilmente di un caso, ma io preferisco credere, invece, che sia stato un segno del destino per dirmi che ero nel posto giusto, al momento giusto, con il romanzo giusto.