“Ispirato dalla novità dell'impresa, scrissi i primi due terzi del libro in un paio d'anni, scavando nel passato della famiglia Winshaw e raccogliendo tutto quello che affiorava dalle mie ricerche con assoluto candore: giacché, per me, era del tutto ovvio che avevo essenzialmente a che fare con una famiglia di criminali, la cui ricchezza, il cui prestigio erano fondati sul più ampio ventaglio di truffe, contraffazioni, ladrocini, ruberie, furti, inganni, imbrogli, menzogne, saccheggi, rapine, razzie, distruzioni, malversazioni e appropriazioni indebite.”
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Anobii non mente: Hai letto questo libro una volta. L'hai iniziato in data 10/05/2015 e l'hai finito in data 19/07/2015. Più di due mesi per terminare 471 pag. Una lettura sfortunata a cui ho dedicato pochi momenti a causa degli impegni della quotidianità e che ho dovuto interrompere ben due volte per dar spazio a #leggiAMOlo di giugno e di luglio, e in più il testo in alcuni punti non mi ha aiutato a proseguire.
Non per giustificare il mio disappunto su alcune parti del romanzo ma mi sento in dovere di dichiarare il mio amore per Coe, un amore nato quest'inverno leggendo La casa del sonno e alimentato dalla sua maestria nel gestire la trama, un'abilità che ho ritrovato con mia grande gioia anche ne La famiglia Winshaw. Un libro non facile, con tanti riferimenti storici dell'Inghilterra degli anni '80 e '90, tanti personaggi, tanti intrecci e un finale dalle sfumature noir.
Conosciamo i Winshaw grazie alle ricerche che Micheal Owen, uno scrittore squattrinato e sociopatico, fa sulla famiglia su commissione di una dei suoi capisaldi, Tabitha che vuole far luce sulla morte del fratello Godfrey. Attraverso diverse forme narrative, da quella giornalistica a quella del diario, sei componenti della famiglia Winshaw vengono messi sotto l'occhio del lettore per scoprire i risvolti delle loro vite caratterizzate da sete di potere e di ricchezza. Si sveleranno incredibili intrecci tra i vari Winshaw e lo stesso Micheal, dando al reale autore la possibilità di giocare con la trama e i personaggi nel miglior dei modi.
Le vicende dei Winshaw non sono solo il pretesto per Coe di esprimere la propria abilità di scrittore/burattinaio, ma gli danno anche la possibilità di trattare temi importanti come la privatizzazione del sistema sanitario, l'obiettività dei giornalisti, l'allevamento intensivo, l'influenza dei media, la guerra in Iraq, ritraendo la società moderna nelle sue assurdità.
Un romanzo non semplice, ma che vale la pena di leggere cercando di ritagliare il giusto spazio per leggerlo con attenzione.
Consigliato a … Chi ama Coe e vuole avere un quadro generale sulla Gran Bretagna negli anni '80-'90
Sconsigliato a … Che cerca un romanzo leggero
Note
Titolo originale: What A Carve Up
Anno: 1994
Non per giustificare il mio disappunto su alcune parti del romanzo ma mi sento in dovere di dichiarare il mio amore per Coe, un amore nato quest'inverno leggendo La casa del sonno e alimentato dalla sua maestria nel gestire la trama, un'abilità che ho ritrovato con mia grande gioia anche ne La famiglia Winshaw. Un libro non facile, con tanti riferimenti storici dell'Inghilterra degli anni '80 e '90, tanti personaggi, tanti intrecci e un finale dalle sfumature noir.
Conosciamo i Winshaw grazie alle ricerche che Micheal Owen, uno scrittore squattrinato e sociopatico, fa sulla famiglia su commissione di una dei suoi capisaldi, Tabitha che vuole far luce sulla morte del fratello Godfrey. Attraverso diverse forme narrative, da quella giornalistica a quella del diario, sei componenti della famiglia Winshaw vengono messi sotto l'occhio del lettore per scoprire i risvolti delle loro vite caratterizzate da sete di potere e di ricchezza. Si sveleranno incredibili intrecci tra i vari Winshaw e lo stesso Micheal, dando al reale autore la possibilità di giocare con la trama e i personaggi nel miglior dei modi.
Le vicende dei Winshaw non sono solo il pretesto per Coe di esprimere la propria abilità di scrittore/burattinaio, ma gli danno anche la possibilità di trattare temi importanti come la privatizzazione del sistema sanitario, l'obiettività dei giornalisti, l'allevamento intensivo, l'influenza dei media, la guerra in Iraq, ritraendo la società moderna nelle sue assurdità.
Un romanzo non semplice, ma che vale la pena di leggere cercando di ritagliare il giusto spazio per leggerlo con attenzione.
Consigliato a … Chi ama Coe e vuole avere un quadro generale sulla Gran Bretagna negli anni '80-'90
Sconsigliato a … Che cerca un romanzo leggero
Note
Titolo originale: What A Carve Up
Anno: 1994