“Siamo onesti, sto cominciando a stancarmi di Maria, della sua storia, proprio come Maria sta cominciando a stancarsi di Maria e della sua storia. Quel poco di divertente che c'era mai stato in lei o in essa sembra essere finito da tempo, e non sarei per nulla sorpreso di scoprire che la stessa Maria non desidera altri che vedere la parola fine, una fine rapida e indolore. E allora andiamo avanti, perché devo ancora raccontare un ultimo episodio per completare la narrazione della vita di Maria, e poi avremo finito e potremo dirci addio.” |
Conosciamo Maria in un momento particolare della sua vita: adolescente è nell'ufficio della preside che le comunica che è stata ammessa a Oxford, un'occasione unica che le cambierà la vita, portandole il meglio delle esperienze e delle conoscenze, aprendole una serie infinite di possibilità.
La ragazza si dimostra fin da subito una ragazza quieta, distaccata e poco propensa alle emozioni.
Il romanzo continua come una contemplazione della vita di Maria. La osserviamo negli anni del college alla prova con le amicizie e le prime relazioni, nell'età adulta alle prese con la fine del matrimonio e in seguito con la fuga da se stessa, dai proprio ricordi e dai rimorsi.
Quasi come la protagonista, la narrazione è distante da ciò che accade ed è affidata a un narratore la cui voce ci racconta i fatti, i pensieri ma non mette mai l'accento sulle emozioni, rimanendo ironico, cinico e disincantato.
Una trama poco interessante, ma d'altronde quale vita è avvincente? In qualche modo la storia è riuscita a richiamare il mio interesse, non mi è ben chiaro come, sarà stato la pena per la protagonista o il non-senso della vita racchiuso nelle pagine o l'avere difronte la verità di alcune situazioni, ma avevo voglia di prendere il libro in mano e di leggerlo.
Notato già ne La casa del sonno, Coe ha la capacità di di gestire la storia, i personaggi e il testo, un modo di scrivere che, nonostante questa volta non sia stato supportato da una trama avvincente, ammiro e invidio.
Coe mi piace, e continuerò a leggerlo.
Consigliato a ...
Chi vuole leggere un libro ben sscritto
Sconsigliato a …
Chi cerca la storia d'impatto
Note
Titolo originale: The Accidental Woman
Anno: 1987
La ragazza si dimostra fin da subito una ragazza quieta, distaccata e poco propensa alle emozioni.
Il romanzo continua come una contemplazione della vita di Maria. La osserviamo negli anni del college alla prova con le amicizie e le prime relazioni, nell'età adulta alle prese con la fine del matrimonio e in seguito con la fuga da se stessa, dai proprio ricordi e dai rimorsi.
Quasi come la protagonista, la narrazione è distante da ciò che accade ed è affidata a un narratore la cui voce ci racconta i fatti, i pensieri ma non mette mai l'accento sulle emozioni, rimanendo ironico, cinico e disincantato.
Una trama poco interessante, ma d'altronde quale vita è avvincente? In qualche modo la storia è riuscita a richiamare il mio interesse, non mi è ben chiaro come, sarà stato la pena per la protagonista o il non-senso della vita racchiuso nelle pagine o l'avere difronte la verità di alcune situazioni, ma avevo voglia di prendere il libro in mano e di leggerlo.
Notato già ne La casa del sonno, Coe ha la capacità di di gestire la storia, i personaggi e il testo, un modo di scrivere che, nonostante questa volta non sia stato supportato da una trama avvincente, ammiro e invidio.
Coe mi piace, e continuerò a leggerlo.
Consigliato a ...
Chi vuole leggere un libro ben sscritto
Sconsigliato a …
Chi cerca la storia d'impatto
Note
Titolo originale: The Accidental Woman
Anno: 1987