“Omar mi spiega una cosa importante: ogni immigrato che si rispetti ha un progetto migratorio. Prima di partire ha già pronto un programma con obiettivi precisi da realizzare: la costruzione di una casa, il matrimonio, l'acquisto di un terreno, il contributo alla dote delle sorelle, il mantenimento scolastico dei fratelli più piccoli... Non è solo un poveraccio che ha bisogno di assistenza.”
Questo romanzo l'ho trovato in mezzo ai tanti libri riposti sui ripiani del BookCrossing organizzato ogni mese dal Comitato Vigentino X di Milano, un posto direi magico per il clima che si respira e che frequento ogni qualvolta ne ho la possibilità. Se siete di Milano e avete occasione di andarci ve lo consiglio! Il meccanismo è semplice: portare con sé un massimo di sei libri (letti, non letti, l'importante è che siano in buone condizioni) e scambiarli con altrettanti libri tra quelli esposti.
L'ultima volta che ci sono stata, un freddo pomeriggio di novembre (è passato troppo tempo!), avevo da scegliere 5 libri. Gira che ti rigira ho trovato Divorzio all'Islamica a Viale Marconi. Non lo conoscevo, ammetto di averlo preso principalmente per tre motivi:
Le mie aspettative non sono state deluse, ma confermate. In pochi giorni l'ho finito, una lettura piacevole e anche interessante. Con un pretesto molto semplice l'autore Amara Lakhous ci introduce a una realtà poco conosciuta all'italiano medio: la condizione dell'immigrato arabo medio. Non aspettatevi un'analisi sociologica approfondita, ma in modo semplice, dà modo di pensare a che cosa realmente spinge una persona ad abbandonare la propria famiglia e la propria casa per andare in un Paese straniero. Ci avvicina all'extra-comunitario, o meglio all'arabo colui che banalmente chiamiamo musulmano, per noi tutti uguali e tutti potenziali terroristi. Ci avvicina all'Islam una religione che per sentito dire reputiamo sbagliata.
Non aspettatevi un trattato, è solo un romanzo, ma con ironia e leggerezza tenta di smontare gli stereotipi di tutti i giorni attraverso la storia di Christian, arabista siciliano, contattato dai servizi segreti italiani per scoprire, sotto copertura, la cellula terroristica che si nasconde dietro le mura del Little Cairo. La storia viene portata avanti da due punti di vista: quello di Issa alias Christian e di Sofia, una giovane donna egiziana che avrà a che fare con la “spia” italiana. È lei il vero contatto che ci introduce al mondo arabo/egiziano dando quel tocco femminile in più che in una commedia non guasta mai, ma anche quello sguardo esterno per riflettere sulla società italiana.
Divorzio all'Islamica a Viale Marconi è anche un interessate esperimento, perché non è solo un libro sugli immigrati (per lo più egiziani), ma è anche un libro pubblicato in Italia e scritto da un immigrato algerino che è nel nostro Paese per continuare i suoi studi antropologici.
Consigliato a … Chi vuole leggerezza e un punto di vista diverso
Sconsigliato a … Chi cerca un trattato sull'Islam
Note
Editore: Edizioni e/o
Anno: 2010
Dal romanzo è stato tratto l'omonimo film di Isotta Toso.
L'ultima volta che ci sono stata, un freddo pomeriggio di novembre (è passato troppo tempo!), avevo da scegliere 5 libri. Gira che ti rigira ho trovato Divorzio all'Islamica a Viale Marconi. Non lo conoscevo, ammetto di averlo preso principalmente per tre motivi:
- la copertina;
- il titolo;
- la quarta di copertina.
Le mie aspettative non sono state deluse, ma confermate. In pochi giorni l'ho finito, una lettura piacevole e anche interessante. Con un pretesto molto semplice l'autore Amara Lakhous ci introduce a una realtà poco conosciuta all'italiano medio: la condizione dell'immigrato arabo medio. Non aspettatevi un'analisi sociologica approfondita, ma in modo semplice, dà modo di pensare a che cosa realmente spinge una persona ad abbandonare la propria famiglia e la propria casa per andare in un Paese straniero. Ci avvicina all'extra-comunitario, o meglio all'arabo colui che banalmente chiamiamo musulmano, per noi tutti uguali e tutti potenziali terroristi. Ci avvicina all'Islam una religione che per sentito dire reputiamo sbagliata.
Non aspettatevi un trattato, è solo un romanzo, ma con ironia e leggerezza tenta di smontare gli stereotipi di tutti i giorni attraverso la storia di Christian, arabista siciliano, contattato dai servizi segreti italiani per scoprire, sotto copertura, la cellula terroristica che si nasconde dietro le mura del Little Cairo. La storia viene portata avanti da due punti di vista: quello di Issa alias Christian e di Sofia, una giovane donna egiziana che avrà a che fare con la “spia” italiana. È lei il vero contatto che ci introduce al mondo arabo/egiziano dando quel tocco femminile in più che in una commedia non guasta mai, ma anche quello sguardo esterno per riflettere sulla società italiana.
Divorzio all'Islamica a Viale Marconi è anche un interessate esperimento, perché non è solo un libro sugli immigrati (per lo più egiziani), ma è anche un libro pubblicato in Italia e scritto da un immigrato algerino che è nel nostro Paese per continuare i suoi studi antropologici.
Consigliato a … Chi vuole leggerezza e un punto di vista diverso
Sconsigliato a … Chi cerca un trattato sull'Islam
Note
Editore: Edizioni e/o
Anno: 2010
Dal romanzo è stato tratto l'omonimo film di Isotta Toso.