" Due alberi enormi si ergevano ai lati della strada, quasi un portale che immetteva nel bosco. Le sequoie non erano alte come quelle che Robert aveva visto a valle, ma molto più larghe, e si sentì una nullità davanti alla circonferenza smisurata di ciascun tronco, le chiome immani che incombevano su di lui, oscurando il cielo. Era impossibile abbracciarle per intero con lo sguardo. "
Ho letto tutti i suoi libri. E con queste poche parole, è immediatamente chiaro quanto io apprezzi, ami, stimi Tracy Chevalier.
Mi ha conquistato un'estate di tanti, tanti, tanti anni fa. All'epoca il film tratto dal suo romanzo più celebre La ragazza con l'orecchino di perla non era ancora uscito nelle sale e io non avevo ancora letto il libro ma, non so come, tra le mani strinsi La dama e l'unicorno. Lo iniziai su un treno diretto a Rimini, inutile dire che me ne innamorai. I personaggi, Nicolas, gli arazzi, la scrittura della Chevalier, l'atmosfera, tutto di quel libro mi rapì. Cominciai a leggere i romanzi precedenti La vergine azzurra, La ragazza con l'orecchino di perla, Quando cadono gli angeli e i romanzi successivi L'innocenza, Strane creature, L'ultima fuggitiva fino ad arrivare a oggi e a I frutti del vento.
Tracy Chevalier mi ha segnata. È grazie a lei che ho scoperto quanto leggere ti possa trasportare in una nuova realtà, insegnarti piccole cose, fantasticare, ma non solo. Grazie a lei ho scoperto il mio desiderio per la scrittura, capii di voler conoscere la “ricetta” per creare tutta quella magia.
Mi ha conquistato un'estate di tanti, tanti, tanti anni fa. All'epoca il film tratto dal suo romanzo più celebre La ragazza con l'orecchino di perla non era ancora uscito nelle sale e io non avevo ancora letto il libro ma, non so come, tra le mani strinsi La dama e l'unicorno. Lo iniziai su un treno diretto a Rimini, inutile dire che me ne innamorai. I personaggi, Nicolas, gli arazzi, la scrittura della Chevalier, l'atmosfera, tutto di quel libro mi rapì. Cominciai a leggere i romanzi precedenti La vergine azzurra, La ragazza con l'orecchino di perla, Quando cadono gli angeli e i romanzi successivi L'innocenza, Strane creature, L'ultima fuggitiva fino ad arrivare a oggi e a I frutti del vento.
Tracy Chevalier mi ha segnata. È grazie a lei che ho scoperto quanto leggere ti possa trasportare in una nuova realtà, insegnarti piccole cose, fantasticare, ma non solo. Grazie a lei ho scoperto il mio desiderio per la scrittura, capii di voler conoscere la “ricetta” per creare tutta quella magia.
E dopo tutti questi anni (13 per la precisione!), tutti i libri, tutte le parole divorate, l'ho vista dal vivo a febbraio alla presentazione dell'ultimo romanzo. Le ho stretto la mano e conquistato l'autografo sul libro che me l'ha fatta scoprire. Nonostante sembrasse una persona qualunque, e avessi trovato delle somiglianze con mia zia Ivana, ero emozionata di poter “conoscere” il mio idolo letterario.
Dopo questa enorme parantesi è ora di parlare de I frutti del vento. In un lasso di tempo che va dal 1838 al 1856 seguiamo Robert in giro per l'America, conosciamo la sua famiglia e la sua passione, ereditata dal padre, per gli alberi. Sì, anche questa volta Tracy Chevalier intreccia il romanzo a personaggi reali che hanno posto le fondamenta dell'ambientalismo americano, ma non solo. Ci descrive gli alberi, i veri protagonisti. Nel leggere ti sembra di essere lì, difronte a quei giganti che non sono altro che le sequoie. La storia di Robert Goodenough e del segreto che lo porta a scappare bambino dalla famiglia, magari non ha la forza di altre storie, ma la mano dell'autrice è ben riconoscibile ed è la garanzia per non rimaner delusi da questa lettura.
Io, la magia l'ho sentita e tu?
Consigliato a... Amanti della storia
Sconsigliato a... Nessuno (tutti devono leggere Tracy Chevalier)
Note
Titolo originale: At the Edge of the Orchard
Editore: Neri Pozza
Anno: 2016
Dopo questa enorme parantesi è ora di parlare de I frutti del vento. In un lasso di tempo che va dal 1838 al 1856 seguiamo Robert in giro per l'America, conosciamo la sua famiglia e la sua passione, ereditata dal padre, per gli alberi. Sì, anche questa volta Tracy Chevalier intreccia il romanzo a personaggi reali che hanno posto le fondamenta dell'ambientalismo americano, ma non solo. Ci descrive gli alberi, i veri protagonisti. Nel leggere ti sembra di essere lì, difronte a quei giganti che non sono altro che le sequoie. La storia di Robert Goodenough e del segreto che lo porta a scappare bambino dalla famiglia, magari non ha la forza di altre storie, ma la mano dell'autrice è ben riconoscibile ed è la garanzia per non rimaner delusi da questa lettura.
Io, la magia l'ho sentita e tu?
Consigliato a... Amanti della storia
Sconsigliato a... Nessuno (tutti devono leggere Tracy Chevalier)
Note
Titolo originale: At the Edge of the Orchard
Editore: Neri Pozza
Anno: 2016