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SALE E PAROLE

Recensioni doc | il libro giusto al momento giusto.

BookTherapy

18/10/2020

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A quanti di voi è capitato, in un momento difficile, di rifugiarsi nella lettura di un libro? A me tante volte. In periodi no della vita ho sempre trovato il libro giusto al momento giusto per avere il conforto che cercavo.
Ma mai, come in questi giorni, ho capito che in realtà io ho una lista di libri che posso chiudere nella cassetta del pronto soccorso booktherapy.
Nella lista dei libri che hanno fatto da cerotto a una ferita aperta, ci metto: “Sette brevi lezioni di fisica” di Carlo Rovelli, “Siddharta” di Hermann Hesse, “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati e “Seta” di Alessandro Baricco.
 
Non sono una lettrice che rilegge i libri, ma è capitato ieri sera per la prima volta. Gli anni passano, i dolori si accumulano, i libri letti aumentano, l’esperienza ci fa da consigliera, il passato diventa più ingombrante, forse per una sola di queste motivazioni o forse per tutte, ho sentito che c’era un libro tra quelli del soccorso libresco che avrei dovuto rileggere per trovare un po’ di pace. Nella testa mi risuonava come un mantra È uno strano dolore. [..] Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai.
Così, non tanto sicura di trovarlo nella libreria di casa mia, mi sono messa a cercarlo e l’ho trovato. Ho girato la prima pagina e mi sono messa a rileggere. Qualche ora e l’ho finito.
Ammetto non mi ricordavo nulla della storia se non pochi particolari della trama, ma era vivido in me il fascino che avevo provato per quella lettura e il senso di pace finale. Mi aveva lasciato qualcosa, e mi ha lasciato qualcosa anche questa volta di diverso però. La prima volta soffrivo per un amore non corrisposto e avevo visto solo la sofferenza di Hervé Joncour di non aver potuto vivere l’attrazione per quella donna sconosciuta. Questa notte, invece, ho visto l’apprensione della moglie Hélène, una donna che per amore del marito, pur di fargli trovare pace dall’impossibilità di vivere un’emozione, si è messa da parte e ha cercato di porre fine al dolore dell’uomo.
Quella frase mi rimbomba ancora in testa, la lettura di “Seta” ha avuto un effetto anestetico, chissà se tra qualche anno troverò tra le sue righe un nuovo punto di vista in cui trovare conforto.
Sono curiosa di sapere se anche voi avete la vostra lista di booktherapy, quali libri ne fanno parte?
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I Miei Piccoli Dispiaceri - Miriam Toews

10/10/2017

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"Aveva davvero una malattia terminale? Era geneticamente condannata a voler morire fin dal primo giorno?"
"I miei piccoli dispiaceri", insieme a "L'uomo di Kiev", è uno dei libri migliori che ho letto ultimamente.
Ha tutti gli elementi: una trama forte, personaggi che si vedono, ti mostra un mondo, ti fa riflettere, ti emoziona e ti fa ridere.

Al centro di tutto il rapporto tra due sorelle e della loro famiglia che fin troppe volte è stata legata alla morte. C'è chi vive accettando i dolori e chi proprio non riesce a sopportarli e decide di oltrepassare l'ultimo confine. Bisogna impedirglielo o aiutarli e lasciarli andare? E se fosse tua sorella a chiedermelo?

Tanto di cappello a Miriam Toews per la storia che ha scelto di raccontarci e per il modo in cui lo fa.

​Leggetelo.

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L'Uomo di Kiev - Bernard Malamud

9/10/2017

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"Tutti siamo nella storia, questo è sicuro, ma alcuni più di altri."
Pensare che è una storia vera… Pensare che ancora oggi c'è chi crede che essere ebreo, essere straniero, essere mussulmano, essere gay significa essere diverso da noi cristiani, bianchi, atei, occidentali, eterosessuali  e non si è ancora capito che in realtà siamo umani in cerca di un futuro migliore nel tentativo di prevalere sulle avversità della vita.

​Se con "Il commesso" Malamud mi aveva preso di testa, qui mi ha preso per la pancia. Finito mesi fa anche adesso sento le stesse fitte allo stomaco di quando l'ho letto. È un romanzo che non annoia, ti tiene legato a sé, nonostante sia ambientato tra le quattro mura di una cella.

C'è speranza, c'è solitudine, c'è pazzia, c'è ingiustizia e c'è anche umanità, quella che Yakov tenta di mantenere a tutti i costi.
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Un Solo Paradiso - Giorgio Fontana

8/11/2016

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"Solo in quel momento comprese il nuovo stato in cui era immerso - e no, non era uno stato: aveva più la forma di una preghiera, un desiderio indefinito che quella condizione continuasse. Così dunque si accorse che era innamorato..."
"Un solo paradiso", il nuovo romanzo di Giorgio Fontana, è la storia del declino di un uomo abbandonato dall'amore. È la testimonianza di un uomo che ha saputo reagire alla perdita del paradiso in un unico modo: lasciarsi andare, lasciarsi trasportare da alcol e farmaci. Tutto questo perché? Perché "si sopravvive a tanti inferni, e non a un solo paradiso".

Come in "Per legge superiore" a fare da sfondo è Milano, descritta in modo accurato, la si percepisce, la si vede mentre Alessio la percorre a piedi di notte.

Il romanzo non lascerà il segno, ma una cosa me la porterò dentro per molto tempo: " ... ogni essere umano ha un gesto crudele a disposizione. Una specie di bonus di cattiveria lecita e gratuita. E ognuno prima o poi si gioca questa carta...". Quello che mi viene da chiedere è se io l'ho già giocata o dovrò ancora farlo.
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Piccoli Suicidi tra Amici - Arto Paasilinna

22/10/2016

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"In questa vita la cosa più seria è la morte, ma neanche quella più di tanto"
Mi ero messa in testa di leggere un libro edito da Iperborea (così, perché volevo avere un contatto con un autore nordico), mi ero messa in testa di leggere qualcosa di divertente e ho trovato : "Piccoli suicidi tra amici".
《In questa vita la cosa più seria è la morte; ma neanche quella più di tanto.》
E in questo romanzo è proprio così, la morte non è mai presa troppo sul serio al punto da capovolgere la vita. Tutto ha inizio dall'incontro tra due aspiranti suicidi che uniti dalla medesima volontà decidono di fondare un gruppo per aiutare le persone a compiere questo atto finale. Quello che accadrà travolgerà tutti, lettore compreso, in un folle viaggio attraverso la Finlandia e all'Europa.


Paasilinna ha fatto colpo con la sua ironia e la forza dei suoi personaggi sicuramente è un autore da leggere ancora.
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Woody - Federico Baccomo

13/9/2016

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​“ Mattina piena di sole. Woody: è insieme a Padrona e Amica Eli dentro Bar Cremeria, sdraiato sotto tavolo. Un po' dorme, un po' aspetta briciole che cadono per terra. Improvvisamente, ecco che briciola grnadissima: cade vicino a naso. Woody tira fuori lingua e cattura briciola.”

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I Frutti del Vento - Tracy Chevalier

7/9/2016

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" Due alberi enormi si ergevano ai lati della strada, quasi un portale che immetteva nel bosco. Le sequoie non erano alte come quelle che Robert aveva visto a valle, ma molto più larghe, e si sentì una nullità davanti alla circonferenza smisurata di ciascun tronco, le chiome immani che incombevano su di lui, oscurando il cielo. Era impossibile abbracciarle per intero con lo sguardo. "

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Cavie - Chuck Palahniuk

20/7/2016

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 "La gente si innamora del proprio dolore al punto che non riesce più ad abbandonarlo. Lo stesso vale per le storie che racconta. Siamo noi stessi a tenerci in trappola.
 Ci sono storie che quando le racconti si consumano. Altre storie, invece... e Whittier indica i nostri corpi pelle e ossa."

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Kobane Calling - Zerocalcare

4/5/2016

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“Oggi Kobane è un museo a cielo aperto della vergogna dell'umanità, di cosa è stato lasciato accadere. Non vogliamo ripulire tutto solo perché il mondo possa tornare a far finta di niente”

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Recensione "Per Legge Superiore" - Giorgio Fontana

15/10/2014

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"«E quale era la frase originale?», chiese Elena.
Doni strinse appena gli occhi e guardò il muro.
«Fiat iustita et pereat mundus», disse, calcando la voce sulla congiunzione. «Sia fatta giustizia, e il mondo muoia pure. Sia fatta giustizia, qualunque cosa accada».”

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