Che cosa spinge Ben Solomon, ottantenne di origini polacche, a indossare uno smoking e a minacciare con una pistola scarica il il Gran Benefattore Elliot Rosenzweig accusandolo di essere in realtà il criminale nazista Otto Pieteck?
All'avvocato Catherine Lockart il signor Solomon sembra solo un anziano confuso dalla vecchiaia e dalle esperienze tragiche vissute nell'arco della vita. Stenta a credere che il più importante filantropo di Chicago, ex-detenuto di Auschwitz fuggito con pochi soldi in America, sia in realtà un criminale di guerra. Catherine è scettica sulla possibilità di avviare un processo legale nei confronti del signor Rosenzweig, ma Ben, con insistenza, riesce a convincere la giovane avvocato ad ascoltare la sua storia. La storia di come, durante l'Olocausto, il suo migliore amico Otto, un fratello e un figlio per i suo genitori, si sia trasformato in un mostro, colpevole di tante atrocità. Con il procedere del racconto inizia a prender forma anche la causa civile che tenterà di portare alla luce la verità.
Leggendo l'introduzione al romanzo sull'aletta di copertina mi aspettavo una storia emotivamente coinvolgente, in cui i sentimenti d'amore e di amicizia fossero messi a dura prova, ma sono rimasta un po' delusa. Il romanzo ti conduce a porti delle domande: che cosa porta un ragazzo come Otto a voltare le spalle a una famiglia che, seppur adottiva, l'ha accolto con amore e cresciuto come un figlio? Che origini ha il suo odio e la sua brutalità? L'autore Roland H. Balson cerca di rispondere a queste domande facendo parlare il suo protagonista Ben, ma trovo che nelle spiegazioni che dà manchi qualcosa, quel qualcosa che mi avrebbe coinvolto ancor di più emotivamente. Avrei voluto capire chi è Otto, e quali le dinamiche ci fossero tra lui, Ben, Hannah e gli altri componenti della famiglia. Così com'è, è solo un cattivo che è cattivo perché è cattivo e serve ai fini della narrazione. La storia che si racconta avrebbe dato tanti modi per indagare, nonostante le molte difficoltà e il rischio di cadere in banalità, sul tradimento da parte di una persona cara.
Al di là di questo piccolo appunto personale, questo romanzo la sua forza ce l'ha e ce l'ha nel fatto che racconta una parte della storia contemporanea che ancora oggi si fa fatica ad approfondire e che è importante far conoscere a tutti, in tutti i modi possibili, per evitare che questi fatti si ripetano.
Una domanda che mi son fatta è: come mai nell'edizione italiana, come spesso accade, il titolo è stato del tutto stravolto? Nella versione originale il romanzo si chiama Once We Were Brothers (Una volta eravamo fratelli), che non corrisponde in alcun modo con quella italiana Volevo solo averti accanto. Con questo titolo trovo che l'attenzione si sposti dal rapporto tra Ben e Otto, a quello tra Ben e Hannah, stravolgendo il fulcro della storia. Perché?
Consigliato a …
Tutti. Si raccontano, anche se in modo romanzato, fatti realmente accaduti.
Sconsigliato a …
A chi vuole l'estrema precisione storica.
Note
Titolo originale: Once We Were Brothers
Anno: 2010 – 2013
Editore: Garzanti
Negli Stati Uniti il romanzo è stato un caso editoriale: pubblicato inizialmente in proprio dall'autore, in poche settimane ha venduto 100.000 copie, con imponente successo sul web e sui social network. In seguito a varie trattative i diritti sono stati venduti a uno dei più importanti editori americani.
All'avvocato Catherine Lockart il signor Solomon sembra solo un anziano confuso dalla vecchiaia e dalle esperienze tragiche vissute nell'arco della vita. Stenta a credere che il più importante filantropo di Chicago, ex-detenuto di Auschwitz fuggito con pochi soldi in America, sia in realtà un criminale di guerra. Catherine è scettica sulla possibilità di avviare un processo legale nei confronti del signor Rosenzweig, ma Ben, con insistenza, riesce a convincere la giovane avvocato ad ascoltare la sua storia. La storia di come, durante l'Olocausto, il suo migliore amico Otto, un fratello e un figlio per i suo genitori, si sia trasformato in un mostro, colpevole di tante atrocità. Con il procedere del racconto inizia a prender forma anche la causa civile che tenterà di portare alla luce la verità.
Leggendo l'introduzione al romanzo sull'aletta di copertina mi aspettavo una storia emotivamente coinvolgente, in cui i sentimenti d'amore e di amicizia fossero messi a dura prova, ma sono rimasta un po' delusa. Il romanzo ti conduce a porti delle domande: che cosa porta un ragazzo come Otto a voltare le spalle a una famiglia che, seppur adottiva, l'ha accolto con amore e cresciuto come un figlio? Che origini ha il suo odio e la sua brutalità? L'autore Roland H. Balson cerca di rispondere a queste domande facendo parlare il suo protagonista Ben, ma trovo che nelle spiegazioni che dà manchi qualcosa, quel qualcosa che mi avrebbe coinvolto ancor di più emotivamente. Avrei voluto capire chi è Otto, e quali le dinamiche ci fossero tra lui, Ben, Hannah e gli altri componenti della famiglia. Così com'è, è solo un cattivo che è cattivo perché è cattivo e serve ai fini della narrazione. La storia che si racconta avrebbe dato tanti modi per indagare, nonostante le molte difficoltà e il rischio di cadere in banalità, sul tradimento da parte di una persona cara.
Al di là di questo piccolo appunto personale, questo romanzo la sua forza ce l'ha e ce l'ha nel fatto che racconta una parte della storia contemporanea che ancora oggi si fa fatica ad approfondire e che è importante far conoscere a tutti, in tutti i modi possibili, per evitare che questi fatti si ripetano.
Una domanda che mi son fatta è: come mai nell'edizione italiana, come spesso accade, il titolo è stato del tutto stravolto? Nella versione originale il romanzo si chiama Once We Were Brothers (Una volta eravamo fratelli), che non corrisponde in alcun modo con quella italiana Volevo solo averti accanto. Con questo titolo trovo che l'attenzione si sposti dal rapporto tra Ben e Otto, a quello tra Ben e Hannah, stravolgendo il fulcro della storia. Perché?
Consigliato a …
Tutti. Si raccontano, anche se in modo romanzato, fatti realmente accaduti.
Sconsigliato a …
A chi vuole l'estrema precisione storica.
Note
Titolo originale: Once We Were Brothers
Anno: 2010 – 2013
Editore: Garzanti
Negli Stati Uniti il romanzo è stato un caso editoriale: pubblicato inizialmente in proprio dall'autore, in poche settimane ha venduto 100.000 copie, con imponente successo sul web e sui social network. In seguito a varie trattative i diritti sono stati venduti a uno dei più importanti editori americani.